(introiezioni viragofobiche)
Mostra
personale di fotografia di:
Angelo
Nairod
a
sostegno della campagna :
“Libera la ricerca
sulla CCSVI e sulla Sclerosi Multipla!”
SALA
CELESTE
12 DICEMBRE – 21 DICEMBRE 2012
Sala Celeste - via
Castiglione 41 Bologna - Cel.392.6661199
www.teatroartespettacolo.com - www.ars-creativa.it -
www.ccsvi-sm.org
LE
MOSTRE DI PITTURA E FOTOGRAFIA
RASSEGNA "ARTI VISIVE RESE VISIBILI" - 10^ EDIZIONE 2012
12.12.2012 - 21.12.2012
SALA
CELESTE
- VIA CASTIGLIONE N.41 - BOLOGNA
COMUNICATO
STAMPA :
MANIFESTAZIONE :
ARTI VISIVE, RESE VISIBILI 10^ EDIZIONE 2012
MOSTRA :
“ PERIFRASTICATTIVA “
(introiezioni viragofobiche)
Mostra personale di fotografia di Angelo Nairod
a sostegno della campagna:
"Libera la ricerca sulla CCSVI e sulla SM !"
AUTORE :
ANGELO NAIROD
CURATORE :
LUIGI DATI
ORGANIZZAZIONE :
ARS.CREATIVA ASSOCIAZIONE CULTURALE
TEATRO ARTE E SPETTACOLO S.C.A.R.L.
ASSOCIAZIONE CCSVI NELLA SCLEROSI MULTIPLA
COLLABORAZIONE :
ASSOCIAZIONE ITALIANA DI BIOPSICOSINTESI
ASSOCIAZIONI ARCOSCENICO
SEDE :
SALA CELESTE, VIA CASTIGLIONE N.41, BOLOGNA
PERIODO :
12 DICEMBRE - 21 DICEMBRE 2012
INAUGURAZIONE :
MERCOLEDI' 12 DICEMBRE 2012 ORE 18,00 – 20,00
ORARIO :
18,00/19,00 (SUONARE) DA LUNEDI' A VENERDI'
BIGLIETTO :
INGRESSO GRATUITO
"PERIFRASTICATTIVA"
(introiezioni viragofobiche)
personale di fotografia di Angelo Nairod
(di
Luigi Dati)
Angelo Nairod è fotografo dalla personalità complessa che esprime attraverso i propri scatti tutto il fascino per il paradosso e tutto lo stupore e la meraviglia per ogni conflitto irrisolto.
Un contrasto che egli ama esplicitare nelle proprie immagini su tutti i piani narrativi: valoriali, simbolici, relazionali.
L'artista utilizza, infatti, la fotografia non per riprendere o interpretare l'esistente, ma per creare a tavolino delle quinte teatrali ove far muovere i propri attori nel rispetto di una sceneggiatura che intende portare all'attenzione dello spettatore situazioni volutamente concettuali.
Angelo Nairod utilizza colori, simboli, situazioni in grado di richiamare alla mente le provocazioni graffianti di Carmelo Bene e del suo teatro dell'irrappresentabile.
Colori accesi, accostamenti simbolici forti, situazioni surreali, che servono all'artista per presentare tematiche grottesche e sfacciatamente provocatorie.
Ma a ben guardare, sotto il primo livello di lettura, è possibile individuare celati richiami a problematiche irrisolte e latenti (relative a modelli relazionali e di condotta della nostra società) che l'artista fa proprie per riproporle agli osservatori più acuti.
Sono richiami isolati ma continui che l'artista dissemina in ogni singolo scatto fotografico e che obbligano ad una rilettura complessiva dell'opera di Angelo Nairod.
Si realizza in tal modo una cd "narrazione disseminata", in cui elementi - ritenuti secondari - e presenti nei singoli scatti fotografici celano in realtà un disegno più ampio ed importante in grado di riemergere se riletto attraverso una valutazione complessiva della produzione artistica di questo fotografo.
L'artista, come un moderno pollicino, senza dire troppo di sè inserisce nei singoli scatti quegli elementi necessari a comprendere la sovralettura del significato della sua proposta creativa.
Dal complessivo fotoromanzo fotografico realizzato da Angelo Nairod è possile apprendere il desiderio dell'artista di rappresentare il viaggio di un adolescente nel mondo della sessualità, propria e degli adulti, alla ricerca di risposte che possano risolvere le incertezze esistenti attorno a modelli di relazione interpersonale.
Con profonda sensibilità l'artista evidenzia la difficoltà degli adolescenti di comprendere la validità di modelli relazionali e valori tradizionali che lo stesso autore ritiene ampiamente superati.
Siamo in presenza di ragazzi che non crescono, che stanno insieme e condividono in amicizia le loro esperienze personali.
Ragazzi che si distinguono dai propri coetanei perchè indossano i cappelli a punta dei Lucignolo di collodiana memoria e variopinti stivali di gomma per difendere le proprie scelte dalla melma del perbenismo.
Adolescenti che nascondono la propria sessualità riparandola dietro barchette di carta; naufraghi nel mare del dubbio ove un'argentea donna-sirena, soave e asessuata, li tenta rimanendo un miraggio lontano al pari della terra promessa per gli eterni emigranti.
Sono ragazzi proiettati in un ambito in cui donne e uomini sono rappresentati in modo grottesco; in una dinamica conflittuale che evidenzia gli aspetti paradossali del rapporto fra sessi e l'ovvietà di alcune convenzioni sociali obsolete.
Uomini pagliacci che si disperano per le lolite perdute, non più' utili al loro sollazzo.
Virago violente e forti, che hanno abbandonato al maschio la sfera della delicatezza per assumere un ruolo duro, incompreso, e che si disperano nell'apprendere dell'omosessualità del proprio compagno.
Ma la capacità degli adolescenti di capire e condividere sentimenti, atteggiamenti, pensieri altrui - in continua e totale empatia con l'altro - può portare una persona eccessivamente sensibile allo spaesamento ed al contagio diretto.
Al punto tale che la medesima persona può essere portata ad introitare, come propri, atteggiamenti, sentimenti e pensieri che invece appartengono ad altri; con assunzione in sè stessa - in tal modo - di entrambi i ruoli delle persone con le quali è entrata in empatia.
Così il continuo immedesimarsi nel ruolo ora della madre e ora del padre, unito alla continua necessità di comprendere tensioni, atteggiamenti e conflitti esistenti fra i medesimi soggetti di riferimento può spingere il ragazzo più sensibile a rifiutare tutto questo e a cercare una via nuova e diversa che possa esentarlo dal cadere nelle medesime dinamiche.
Per tale motivo negli scatti di Angelo Nairod l'amore eterologo viene rappresentato come un'operazione rischiosa ed estrema da consumarsi sui binari del treno.
E l'amore omossessuale si trasforma in una peripezia assoluta da affrontare nel nascosto tunnel della riservatezza, illuminato soltanto da una luce lontana e filtrata.
Ma è, quest'ultima, un'azione che dilania, che lacera, che lascia i timidi protagonisti con le vesti in brandelli.
E a tal punto all'adolescente ribelle non resta che un'alternativa: fare le valigie e percorrere la strada verso una timida maturità, condizionata da stili consolidati, oppure trasformarsi in qualcosa di radicalmente nuovo.
E' in ciò si esplicita la "perifrasticattiva", perifrasi che intende esprimere ad un tempo l'intezione di fare qualcosa e la predestinazione a compiere tale scelta.
ANGELO NAIROD
Angelo Nairod è fotografo autodidatta dall’età di sedici anni.
Le sue fotografie hanno rappresentato il romanzo – Il Corpo Odiato, edito da Mondadori - dello scrittore cagliaritano finalista al premio Strega Nicola Lecca durante la cerimonia di presentazione e durante il Gay pride di Genova del 2009.
Le sue fotografie sono state inoltre esposte alla collettiva sull’amore presso Villa Orsini, Scorzè (Venezia), al premio internazionale Massenzio Arte presso l’istituto antincendi di Roma.
L’associazione culturale DayDreaming Project ha allestito due personali, una a Trieste e una a Milano, presso il Mono Bar.
Ha pubblicato per svariate riviste nazionali ed internazionali (Noisy Rain, Signon Maariv, The printed blog, Il Piccolo d Trieste, La voce dei Comuni).
Nel 2010 la rivista Foto Cult gli ha dedicato un articolo di quattro pagine ponendo l’attenzione sulla capacità mediatica delle sue fotografie.
Nel 2011- 2012 ha preso parte alla mostra The Collective & The Collection project - un progetto che si propone di esporre opere di artisti emergenti nella maggior parte dei paesi del mondo – ed è stato l’unico artista italiano a partecipare alla collettiva Barcelona ShowCase tenutasi presso la spettacolare Casa Batlló, forse la più bella fra le opere di Antoni Gaudí.